Oggi il Calendario del Cibo Italiano festeggia gli Gnocchi alla Romana: sarà Serena Bringheli del blog Cucina Serena a parlarci di questa preparazione nel suo post ufficiale! Io adoro questa ricetta, semplice ma gustosa, in cui il formaggio la fa da padrone… Potevo forse non contribuire con la mia versione degli Gnocchi alla Romana?
Gli “gnocchi alla romana” così come li conosciamo sono dei dischi di impasto a base di semolino o, come si dice a Roma, di “semolella”, conditi con burro fuso e formaggio: questi due ingredienti, con la cottura in forno, creano una gratinatura succulenta e saporita. Eppure, proprio la grande quantità di burro ha dato molto da pensare agli esperti: quest’ingrediente in effetti non è molto usato a Roma, ed alcuni gastronomi sono giunti alla conclusione che la ricetta abbia origini piemontesi, anche per via della presenza del formaggio groviera – in certe versioni – al posto dei classici parmigiano o pecorino romano.
Pare che la romanità di questi gnocchi, insomma, sia relativa, anche perché gli gnocchi della tradizione romana sono quelli classici (a base di patate impastate con farina), e che quindi la dicitura “gnocchi alla romana” per designare la preparazione a base di semolino sia più diffusa fuori Roma piuttosto che nella capitale stessa (ad esempio, gli gnocchi di semolino siffatti si trovano codificati nella Guide Culinaire di George Auguste Escoffier).
Quale che sia la sua origine, tuttavia, è certo che questa ricetta, buonissima nella sua estrema semplicità, coniughi al suo interno motivazione religiosa (si tratta a tutti gli effetti di un piatto di magro) e necessità economica, quella di non buttare via il semolino ormai cotto nel latte.
- 1 lt di latte
- 130 gr. di burro + quello per la pirofila
- 250 gr. di semolino
- 2 tuorli
- 50 gr. di parmigiano grattugiato
- 70 gr. di pecorino romano grattugiato
- sale
- noce moscata
- pangrattato
- Versate il latte in una pentola e portate ad ebollizione aggiungendo 50 gr. di burro, un generoso pizzico di sale e abbondante noce moscata. Quando il latte avrà preso il bollore versate a pioggia il semolino e mescolate energicamente per pochi minuti, fino a che il composto non si staccherà dalle pareti; a questo punto unite subito i tuorli ed il parmigiano grattugiato e mescolate bene.
- Quando il composto sarà omogeneo versatelo su di un piano di marmo bagnato con acqua e livellate la superficie con il dorso di un cucchiaio bagnato (o con le mani se preferite, ma bagnatele spesso) fino ad ottenere uno strato spesso circa 1 cm; fate freddare (se lavorate su di un tagliere potete spostarlo in frigo per un’oretta).
- Trascorso questo tempo, ribaltate il composto su di un foglio di carta da forno, e con un coppapasta rotondo dal diametro circa 6 cm ritagliate i dischetti (bagnate sempre anche il coppa pasta).
- Imburrate una pirofila, cospargetela con il pangrattato, quindi adagiatevi i dischetti sovrapponendoli leggermente uno all'altro, formando delle file. Fondete i restanti 80 gr. di burro e versatelo sugli gnocchi; spolverizzate con il pecorino romano grattugiato ed infornate nel forno già caldo a 200° C per circa 25 minuti, fino a che la superficie non sarà sufficientemente dorata e gratinata. Servite caldi.
Bibliografia:
A. Barbagli – S. Barzini, Pasta fresca e gnocchi, 2010, Giunti Editore
E. Corti, La cucina per gli istituti a indirizzo turistico e alberghiero, 1997, Hoepli Editore
C. Cambi, Le 365 migliori ricette della cucina italiana, 2015, Newton Compton Editori
Touring Club Italiano, Guida Gastronomica d’Italia, 1931, Mondaini e C.
Grazie Sara di cuore per aver partecipato con il tuo contributo sempre ricco d’informazioni, pensa che pur essendo romana il termine “semolella” non lo conosco. Il piatto ti è venuto perfetto, bravissima. Un abbraccio grande a prestissimo!
Grazie di cuore a te Sere per aver ambasciato un piatto che amo così tanto! Un’occasione per arricchire il mio blog con questa semplice ma squisita ricetta. A presto, un abbraccio!
vero, vero!! mai visti nei menu dei ristoranti tipici!! nè io li ho mai mangiati… sono pentita però perche caspita se sono buoni! bellissimi i tuoi!! baci
Ma che cosa buffa!! Sarà che sono semplici e gustosissimi, ma a casa mia – toscani doc, nessuna influenza laziale – si son sempre preparati spessissimo! Grazie di cuore di aver apprezzato i miei Marina, bacioni!!
Un primo piatto che piace moltissimo anche a me, li preparo molto spesso!
E’ proprio vero che la semplicità spesso paga! Un piatto che anche io amo e preparo spesso… Grazie di essere passata Camy!