Tempo fa, girovagando tra gli scaffali di un noto supermercato di prodotti biologici, sono incappata nelle “batate”. All’inizio mi sono fatta una ristata (“ma tu guarda se la grammatica dev’essere un optional…” ho pensato), poi però, una volta a casa, ho provato a digitare la parola in questione su Google. E mi si è aperto un mondo 😯 Come avrei potuto, dunque, lasciare lì la mia nuova scoperta, senza testarla, privandomi così di accrescere la mia conoscenza culinaria? 😛
Ecco qua qualche info in più su questo “nuovo” tubero:
La patata dolce, conosciuta anche come patata americana e meno comunemente come batata (Ipomoea batatas) è una specie appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae, coltivata nelle regioni tropicali per i suoi rizotuberi commestibili, dolci e ricchi di amido. Il colore della buccia del rizotubero varia dal rosso al viola o dal marrone al bianco a seconda della varietà, così come la polpa che varia dal bianco al giallo o dall’arancio al viola. La specie è nativa delle aree tropicali delle Americhe, dove la coltivazione era già praticata 5000 anni fa. Si diffuse in modo rapido in tutta la regione, Caraibi inclusi. Importata dopo la colonizzazione delle Americhe, si diffuse in Europa e anche in Asia, dove la sua presenza in Cina era documentata già nel tardo XVI secolo. In molte zone d’Italia la patata americana viene fatta germogliare a scopo ornamentale, annegando il rizotubero in acqua.
(Foto e info da Wikipedia).
Insomma… Il giorno dopo sono tornata nel noto supermercato, le ho comprate (gliele ho finite… ehm…) e ho deciso di prepararle seguendo una ricetta libanese, quella della Batata Harra, rivisitata in base a quel che avevo in casa ed ai miei (nostri, perché devo render conto di altre tre bocche piuttosto delicatine…) gusti.
INGREDIENTI (per 4 persone)
500 gr. di batate (le mie hanno la buccia rossa e la polpa arancione, come in foto)
3 mazzetti di prezzemolo
3 spicchi d’aglio
8 cucchiai d’olio
½ limone (succo)
2 cucchiaini di semi di coriandolo (che poi sono i frutti della pianta)
peperoncino
PREPARAZIONE
Lavate accuratamente le batate ed asciugatele bene. Tagliatele a pezzetti abbastanza piccoli e ponetele in una teglia coperta da carta da forno oliata; spolverizzate con del peperoncino (senza esagerare!) e infornate a 200° C per una mezz’ora (anche meno, a seconda del forno… Dateci un occhio dopo i 20 minuti semmai 😉 ).
Nel frattempo, preparate il condimento: in una ciotolina sbattete l’olio con il succo di limone, eliminate i semi di quest’ultimo ed unitevi il prezzemolo tritato grossolanamente, i semi di coriandolo tritati (io li ho schiacciati con il fondo di una bicchiere) e gli spicchi d’aglio schiacciati (che dopo toglierete, ma se li schiacciate per tenerli ad insaporire la citronette riescono meglio a sprigionare il loro aroma).
Quando le patate saranno pronte sistematele in una ciotola, conditele con la citronette (dopo avere eliminato l’aglio) e servite caldo.
Le mie rivisitazioni rispetto alla ricetta standard sono state principalmente tre:
– ho preferito cuocere le batate in forno invece di friggerle (per la salute di tutti);
– ho solo insaporito la citronette con l’aglio invece di tritarcelo dentro (per il gusto di alcuni);
– ho usato semi di coriandolo + prezzemolo fresco al posto del coriandolo fresco (per esigenze di dispensa… Qui il coriandolo fresco non riesco a trovarlo, però il prezzemolo gli somiglia molto – non a caso il coriandolo viene anche definito “prezzemolo cinese” – , e con le batate/patate ci sta bene… per avere l’aroma di coriandolo i semi vanno benissimo 😉 ).
[…] con le patate dolci, anche note come patate americane o batate (non quelle rosse che ho utilizzato qui, anche se la famiglia è comunque la stessa; quelle di questa ricetta sono quelle dalla polpa […]